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Prevenzione ed intervento sul disturbo da gioco d

 PREVENZIONE ED INTERVENTO SUL DISTURBO DA GIOCO D’AZZARDO

Rome Gambling Survey

Analisi dei dati della Rome Gambling Survey, la nostra ricerca orientativa sul gioco d'azzardo all'interno della popolazione straniera nel Comune di Roma.

Psy+ Onlus in collaborazione con il Progetto Orthos ha svolto un'indagine preliminare volta ad esplorare il fenomeno del gioco d'azzardo nella popolazione straniera che vive nel territorio di Roma.

Negli ultimi anni le occasioni di gioco si sono moltiplicate e ramificate sul territorio, differenziandosi e pervadendo ogni spazio sociale. In tempi recentissimi sono fiorite numerose sale gioco in stile Las Vegas che in termini di fatturato e danni sociali non hanno nulla da invidiare ai Casinò veri e propri. Assistiamo continuamente all'apertura di piccoli spazi dedicati al gioco, in particolare alle slot machines, che occupano lo spazio lasciato vuoto da attività commerciali o artigianali costrette a chiudere a causa della crisi. Una crisi che spesso è acuita dall'illusione di poterla fronteggiare affidandosi al caso, alla fortuna. E' così che centinaia di migliaia di cittadini, italiani e stranieri, "investono" i pochi soldi di cui dispongono nella speranza di moltiplicarli, complice una pubblicità martellante da parte dei concessionari e dei monopoli di stato. Se è vero che spesso la pubblicità viene accompagnata dall'indicazione "gioca responsabile" e che periodicamente viene diffuso il messaggio di divieto al gioco d'azzardo per chi ha meno di 18 anni, è vero anche che la promozione continua del gioco è colpevole alla luce dei drammi quotidiani che funestano la cronaca costringendo chi ne è colpito ad intasare le linee dei servizi di aiuto (spesso non finanziati dallo Stato).

In Italia abbiamo più di 400 mila slot machines, una densità molto maggiore di quella di qualsiasi altro Paese europeo. La spesa pro-capite dei residenti sfiora i 2 mila euro l’anno. Più di 800 mila persone giocano in modo problematico, con un “indotto” di costi sociali che si estende ben oltre le famiglie direttamente coinvolte.

Il primo passo necessario è pertanto indagare il fenomeno, in tutte le sue manifestazioni ed in tutti i contesti in cui si manifesta. Psy+ Onlus sulla base di una sua peculiare sensibilità ha scelto di iniziare dall'esplorazione del fenomeno fra la popolazione immigrata, con l'intento di effettuare un rilevamento preliminare a cui faranno eventualmente seguito indagini più approfondite sia sul tema immigrazione/azzardo sia sul tema donna/azzardo, temi sui quali non abbiamo dati certi ma numerossisimi report clinici che fanno presagire un'estensione notevole di questa forma di dipendenza.

L’indagine è stata strutturata nella forma di un questionario sviluppato sulla base del CAMH Gambling Screen - sviluppato dal Centre for Addiction and Mental Health di Toronto (Canada). Alla popolazione target sono stati proposti quindi dei questionari autosomministrati in presenza di un operatore Psy+. I questionari sono stati raccolti in luoghi di aggregazione, associazioni, enti ed organizzazioni caratterizzati per nazionalità e/o interessi culturali, nonché in luoghi di transito quali le grandi stazioni metropolitane e ferroviarie.

I dati preliminari saranno utilizzati per sviluppare ulteriori ricerche sull’argomento, poco affrontato nella letteratura di settore.

Comitato “Non Azzardiamoci”

Non Azzardiamoci è una Rete di associazioni (Presidio di Libera “Francesco Borrelli”, Croce Rossa Italiana – Comitato Roma 4, SlotMob, ConUnGioco Onlus, PSY+ Onlus e Movimento dei Focolari) che, pur occupandosi ciascuna di distinte problematiche legate all'azzardo in base alle proprie competenze, hanno deciso di collaborare per affrontare in modo unitario un problema sempre più grave e diffuso e che colpisce da vicino non solo il “giocatore patologico”, ma tutti i cittadini, in particolare, proprio nelle zone, come la Tiburtina, in cui vi è un'offerta sproporzionata di gioco d’azzardo, con un’altissima concentrazione di mini-casinò o di attività commerciali che offrono a clienti e passanti la possibilità di giocare d'azzardo: in tal modo diminuiscono gli esercizi “sani” nelle strade, si deteriorano relazioni, si genera disperazione e con essa proliferano criminalità organizzata, usura, illegalità.
Il progetto Non Azzardiamoci intende informare e sensibilizzare la cittadinanza in merito al dilagante fenomeno dell'azzardo e delle patologie ad esso connesse. Attraverso l’organizzazione di azioni diversificate nel IV Municipio, ci proponiamo di stimolare la discussione pubblica del fenomeno e di creare una controcultura ad esso alternativa, nonché di sostenere ogni azione di contrasto all'azzardo messa in campo dalle amministrazioni locali e dai cittadini e associazioni, anche tramite spazi urbani che diventino un’alternativa al gioco d’azzardo.
Oltre che aver organizzato SlotMob sul territorio, Non Azzardiamoci ha portato avanti l'idea di un percorso collettivo di prevenzione della dipendenza da gioco d’azzardo. Tale mobilitazione, che ha coinvolto i rappresentanti di tutte le associazioni partecipanti, ha prodotto le prime giornate di intervento in due scuole romane, il Liceo Scientifico Croce, di via Bardanzellu 7 e l'Istituto Professionale per i Servizi Socio-Sanitari Sibilla Aleramo di via Sommovigo 40. Si è trattati dello svolgimento di un laboratorio di “educazione al gioco”, per sensibilizzare i ragazzi su questo tema e iniziare un’attività di prevenzione e di contrasto al gioco d’azzardo, coinvolgendoli nella mappatura del territorio, creando insieme a loro l'elenco dei bar che non offrono giochi d'azzardo, con la costituzione di un elenco istituzionale dei bar virtuosi e la consegna di un marchio pubblicitario “premiale”.
Altro obiettivo che ci poniamo è quello di sensibilizzare e costruire delle alternative all’azzardo: le realtà ludiche, culturali e sociali del territorio sono sicuramente delle valide alternative. Per questo può essere importante creare una ludoteca aperta con il supporto delle associazioni del territorio per dare soprattutto ai ragazzi e agli anziani un’alternativa al gioco e creare un'occasione di socializzazione e di cultura intergenerazionale che contrasti la diffusione delle sale da gioco.
Infine, vorremmo iniziare un rapporto di dialogo con le istituzioni municipali e comunali per capire insieme come poter intervenire per contrastare il gioco d'azzardo, proponendo alcuni interventi e fornendo un supporto nell'elaborazione di un regolamento comunale che possa limitare la diffusione del gioco d’azzardo.

Progetto LIG-Lazio in Gioco

Psy+ Onlus partecipa, in partenariato con Coop. Soc. Parsec, Associazione Auser e Coop. Soc. Il Cammino, al progetto di prevenzione dei rischi derivanti dal gioco d’azzardo patologico finanziato dalla Regione Lazio denominato LIG – Lazioingioco.

La Regione Lazio ha previsto, con la L.R. 5 agosto 2013, un insieme di interventi per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza da G.A.P. (Gioco d’Azzardo Patologico), in particolare la realizzazione di sportelli di informazione e la realizzazione di un centro di ascolto regionale in supporto alle persone e famiglie che si trovano nella condizione di essere incapaci di resistere all’impulso di giocare e il cui comportamento compromette le relazioni personali, familiari e lavorative.

LIG – LazioInGioco intende porre in essere un insieme di interventi (mappatura dei servizi; formazione e supervisione; vademecum dell'operatore di sportello) a supporto della realizzazione degli sportelli di informazione e ascolto previsti dall'Assessorato Politiche Sociali, i quali avranno invece i seguenti compiti:

- accogliere le persone affette da GAP in cerca di aiuto e i loro familiari per orientarli ai servizi socio-sanitari presenti sul territorio;

- coinvolgere le realtà sociali ed istituzionali sensibili alla tematica e già attive sul territorio.

Il progetto è gestito da una associazione temporanea di impresa composta da Coop. Soc. Parsec, la Coop. Soc. Il Cammino, l’associazione Psy+ Onlus e dall’associazione AUSER.

Il raggruppamento nel suo insieme risponde alla complessità dal progetto che deve fornire competenza specifica sul gioco d’azzardo patologico, ma anche una capacità capillare di coinvolgimento territoriale e una esperienza nella programmazione e progettazione di interventi e comunicazione sociale.

Tutto il processo sarà supervisionato da un Comitato Scientifico e si avvarrà di un’ampia rete di partner locali e nazionali.

Per info: www.lazioingioco.it

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