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I sogni creature della mente: teorie e funzioni dell’esperienza onirica

Fin dall’antichità l’uomo si è interrogato sull’origine e il significato dei sogni, essendone attratto per la sua natura intima e affascinante, ma intimorito per l’alone di mistero in cui è stato sempre avvolto.

Studi antropologici riportano che alcune tribù credevano che durante i sogni l’anima lasciasse il corpo per percorrere il mondo, e che sarebbe tornata solo al risveglio. Per questa ragione era proibito svegliare le persone all’improvviso, perché l’anima poteva essere in un altro luogo. Ancora oggi le tribù Masai del Kenya e i beduini del Nilo usano avvolgersi il capo con un turbante durante il sonno per impedire all’anima di volare via.

Ma cos’è il sogno?

Il sogno è un fenomeno psichico costituito principalmente da immagini e suoni. Può essere vivido o sfocato, consueto o bizzarro, chiaro o ambiguo, ed essere accompagnato da un vissuto emotivo piacevole e gratificante o, al contrario, spaventoso e terrificante. Il mondo onirico, infatti, non segue le consuete leggi della logica e la dimensione spazio-temporale è annullata permettendo al sognatore di avvicinarsi alla sua parte espressiva più autentica. Per questa ragione il sogno è un prodotto di natura squisitamente soggettiva, in quanto tutte le informazioni ad esso associate sono frutto del ricordo del sognatore.

Quando e quanto sogniamo?

Nel XX secolo lo studio della fisiologia del sonno/sogno ha permesso di conoscere e studiare l'architettura del sonno, consentendo di distinguere due fasi principali: il sonno NREM (sonno ad onde lente) e il sonno REM (Rapid Eye Movement) che complessivamente costituiscono un ciclo di sonno della durata di 90 minuti circa. Una notte di sonno, infatti, è composta da 4-5 cicli consecutivi. Il sonno REM, anche definito sonno paradosso, si caratterizza per un’attività cerebrale più simile alla veglia, ed è proprio in questa fase che l’intensità della produzione onirica aumenta; sebbene sia presente anche nella fase NREM. Il sogno rientra tra le prime tre attività della mente, insieme al sonno e al ragionamento in veglia; cosicché passiamo circa 6 anni della nostra vita a sognare.

Qual è la funzione del sogno?

Sembrerà sorprendente e anche un po’ deludente, tuttavia non si è ancora raggiunto un accordo unanime rispetto alla funzione dei sogni nella comunità scientifica. Ciò nonostante, le teorie in merito sono molteplici e cercano di approfondire e conoscere il fenomeno da diversi aspetti. Proviamo ad elencarne alcune.

  • Il primo ad attribuire un rigore scientifico allo studio dei sogni è stato il padre della psicoanalisi, Sigmund Freud. Egli si focalizzò sull’importanza dell’attività onirica per la vita interiore dell’individuo, definendo i sogni “… adempimenti camuffati di desideri repressi”.
  • Nel corso degli anni la psicoanalisi ha progressivamente rivisitato questa concezione del sogno, attribuendogli una maggiore funzione integrativa della mente. Non sono solo gli elementi rimossi a determinare la costruzione onirica, ma un insieme più complesso di dinamiche interne e personaggi importanti nella vita affettiva infantile e attuale del sognatore. Il sogno acquista quindi un ruolo centrale nell’economia della mente. Può rispondere ad un bisogno regolativo (mantenimento dell’autostima, o la conferma di sé stessi in alcune relazioni); o ad una spinta evolutiva (cambiamento nella vita che necessita di una riorganizzazione psicologica).
  • All’interno della psicofisiologia il modello di attivazione di sintesi del sogno di Hobson sostiene che alcune aree attive durante il sonno REM, coinvolte nel controllo e nell’elaborazione di emozioni e ricordi (aree limbiche), siano alla base della generazione dei sogni. Il cervello, pertanto, cerca di dare un significato a questa attività con la formazione dei sogni.

Tuttavia, non essendoci ancora una teoria che spieghi in modo esaustivo il sogno e la sua natura, rimane comunque l’invito a sognare perché è nella dimensione onirica, fatta di infiniti simbolismi, che possiamo entrare in contatto con la nostra parte più profonda.

Giulia Lauri

 

*Note sull'autrice:
Giulia Lauri è Psicologa, Dottore di Ricerca in Psicologia e Scienze Cognitive, specializzanda in Psicoterapia ad orientamento psicodinamico.
Ha lavorato presso il Laboratorio di Psicofisiologia del Sonno del Dipartimento di Psicologia dell'Università La Sapienza di Roma, collaborando alla realizzazione di studi sul sonno sia nella ricerca di base che nella clinica. Ha svolto attività di consulenza psicologico-clinica a Roma, presso il Centro di Salute Mentale (CSM) di Palestrina ASL RM-G. Con Psy+ Onlus ha collaborato all'interno del progetto di intervento a sostegno delle persone colpite dal sisma del centro Italia ed è inserita nell'area dei servizi di psicologia scolastica. Si occupa di progettazione, gestione e attuazione della programmazione educativa della Fattoria didattica "Terra del vento". Ha partecipato, in qualità di relatore, a congressi nazionali ed è autrice di articoli e pubblicazioni scientifiche.

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