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I giovani senza dimora: i numeri, le cause e l’Housing First come risposta

Nella maggior parte dell’Europa, i ragazzi e le ragazze tra i 18 e i 29 anni rappresentano il 20-30% delle persone senza dimora. Quali sono le cause che portano i giovani a ritrovarsi in questa condizione? Il modello di intervento “Housing First for Youth” sembra essere un’efficace risposta che, sempre più frequentemente, viene adottata dai paesi europei!

Quanti sono i giovani senza dimora in Europa?


Negli anni che hanno seguito la crisi economica globale, aggravata dalla pandemia di Covid-19, i giovani senza dimora sono aumentati: nella maggior parte dell’Europa, i ragazzi e le ragazze tra i 18 e i 29 anni rappresentano il 20-30% delle persone senza dimora. Sia i ricercatori che i professionisti hanno evidenziato la necessità di sviluppare politiche mirate affinché i giovani che vivono in situazioni di rischio non diventino senza dimora.

Le cause: fattori strutturali, fallimenti del sistema e fattori individuali e relazionali

Le cause di questo fenomeno implicano un insieme complesso di fattori interconnessi, che spesso operano in modo cumulativo nella vita di un giovane. Utilizzando un modello socio-ecologico, potremmo dividere i fattori in tre domini:

  •  fattori strutturali, ossia ampie questioni sistemiche, economiche e sociali che influenzano l’ambiente sociale, le opportunità e gli outcome delle persone. Tra questi fattori ritroviamo la mancanza di alloggi a prezzi accessibili, la povertà infantile, la discriminazione sulla base del genere, della religione, dell’orientamento sessuale e dell’etnia, la violenza e i traumi intergenerazionali vissuti da rifugiati e richiedenti asilo.

  • fallimenti del sistema, che si riferiscono a situazioni in cui una politica inadeguata e la fornitura di servizi all'interno e tra i sistemi contribuiscono alla probabilità che un giovane sperimenti la condizione di senza dimora. Tra questi rientrano, ad esempio, tutte le situazioni in cui è assente un supporto strutturato per tutti i giovani che fuoriescono da strutture d’accoglienza per minori o da istituti penitenziari minorili.

  • fattori individuali e relazionali, tra cui rientrano le “esperienze di vita avverse (ACE’s)”.

L’Housing First per i giovani (HF4Y) come risposta

 Come poter fronteggiare il fenomeno? Innanzitutto, è necessario tenere a mente che i bisogni di un giovane senza dimora sono diversi da quelli di un adulto senza dimora e che non è possibile omogeneizzare i bisogni dei giovani: un giovane di 14 anni ha dei bisogni differenti da uno di 20 anni! Una delle risposte pensate per garantire un supporto adeguato e sicuro ai giovani, in base al loro sviluppo cognitivo, sociale e fisico è l’Housing First per i giovani (HF4Y). Questo modello è nato in Canada nel 2009 con il contributo dell’organizzazione canadese At Home/Chez Soi e si è sviluppato a partire dai principi dell’Housing First per adulti che però risultavano inadeguati per raggiungere e lavorare sui bisogni dei giovani.

L’HF4Y è un intervento rivolto a ragazzi e ragazze dai 13 ai 29 anni che sono senza dimora o a rischio di diventarlo. Lo scopo del modello è quello di fornire un immediato accesso alla casa e un supporto educativo che abbia come obiettivi la salute fisica e mentale, il potenziamento delle life skills, l’inclusione sociale, la frequenza scolastica e la ricerca di un lavoro. Ciò che è importante sottolineare è che il modello non fornisce semplicemente una stabilità abitativa, ma supporta e facilita il giovane nella transizione dall’adolescenza all’età adulta. L’operatore, quindi, diventa un adulto di riferimento che accompagna il giovane nella strutturazione della propria identità.

I principi dell’Housing First per i giovani

I 5 principi dell’HF4Y:

1. Diritto alla casa senza prerequisiti. Il diritto alla casa è separato dal supporto educativo, perciò i giovani non sono tenuti ad accettare aiuti come condizione per ottenere o mantenere l'alloggio. Questo significa che, quando il supporto educativo termina, i giovani non devono lasciare la loro sistemazione. Inoltre, se qualcuno perde l'alloggio, non viene espulso dal programma ma anzi viene sostenuto nel trovarne un altro.

2. Scelta dei giovani, voce dei giovani e autodeterminazione. Il giovane deve essere coinvolto nella progettazione e valutazione del suo percorso ed avere l’opportunità di dare dei feedback agli operatori e alle operatrici. Il giovane deve essere messo nella condizione di prendere delle decisioni in modo consapevole, e di conseguenza essere informato dei pro e contro di ciascuna scelta. Dovrebbe essere sostenuto nelle scelte affinché possa imparare dai propri errori.

3. Sviluppo positivo del giovane e orientamento al benessere. L’intervento non deve essere orientato solo sulle vulnerabilità del giovane ma anche sui suoi punti di forza.

4. Supporto individualizzato e gestito dal giovane senza limiti di tempo. Il supporto educativo deve essere garantito per tutto il tempo necessario al giovane e la natura dello stesso deve adattarsi ai bisogni del giovane che possono mutare nel tempo.

5. Inclusione sociale e integrazione nella comunità. Gli operatori e le operatrici dovranno aiutare il giovane ad esplorare i propri hobby e interessi personali e a creare una rete, amicale e di professionisti, che possa utilizzare qualora avesse bisogno di supporto.

La partecipazione alla study session organizzata da FEANTSA Youth e dall’Housing First Europe Hub

Come associazione abbiamo preso parte ad ottobre 2022 alla study session “Youth work to make Housing First for Youth…Work!”, tenutasi a Budapest, organizzata da FEANTSA Youth e dall’Housing First Europe Hub e finanziata dal Consiglio d’Europa, alla quale hanno partecipato 32 giovani provenienti da Portogallo, Spagna, Islanda, Irlanda, Gran Bretagna, Francia, Italia, Paesi Bassi, Belgio, Albania, Grecia, Lituania e Canada. La partecipazione a questa formazione ci ha dato la possibilità di:

  •  comprendere il fenomeno della homelessness giovanile;
  •  approfondire il modello “Housing first for Youth” e comprendere che differenze ci sono tra i giovani e gli adulti senza dimora;
  • scambiare buone pratiche con i colleghi europei che già lavorano nei servizi di HF4Y
  • partecipare a workshop incentrati su diverse tematiche, come il Family natural support, la riduzione del danno, il Trauma informed care, l’Upstrem project e lo Strenght based model;
  •  esercitarsi su come fare advocacy sulla base dei diversi interlocutori con cui potremmo avere a che
    fare;
  • come e perché costruire una coalizione;
  • come portare l’HF4Y nella propria realtà territoriale.

Grazie alla rete creata e supportata da FEANTSA Youth continueremo a rimanere aggiornati sui temi e le varie sfide che i progetti di HF4Y presentano.

BIBLIOGRAFIA:
Gaetz, Stephen. (2019). THIS is Housing First for Youth: Europe. A Program Model Guide. Toronto:
Canadian Observatory on Homelessness Press
European Framework for Defining Youth Homelessness (FEANTSA, 2020)
Homeless Rights are human rights (FEANTSA youth, 2019)
Housing First Europe Hub: www.housingfirsteurope.eu

 

Viola Segnalini

*Note sull'autrice: Viola Segnalini è psicologa e socia di PsyPlus dal 2021, con cui collabora nell'Area dei servizi della psicologia scolastica e nell’Area dedicata all’Inclusione sociale e al contrasto alla grave emarginazione adulta con l'obiettivo di realizzare progetti di Housing First nella città di Roma.

Housing First, Youth, HF4Y, Europa





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