Il progetto "A Special Life, Special care for Special Needs" vede impegnati volontari selezionati da Psy+ Onlus nella realizzazione di attività innovative in favore degli utenti con disabilità intellettiva, ospiti del centro diurno Naša Kuća, a Belgrado, in Serbia. Il progetto è entrato nella fase operativa a partire da Settembre 2015 quando i volontari selezionati hanno seguito un weekend intensivo di formazione con gli esperti di Psy+ Onlus ed il personale di Naša Kuća.
La dipendenza da alcol e l’abuso di alcol sono condizioni cliniche caratterizzate da specifiche strutture di pensiero e da determinati aspetti comportamentali legati all’utilizzo della sostanza alcolica. L’appetibilità delle bevande alcoliche ha prevalso sulle altre per l’effetto tonico ed euforizzante, per il momentaneo sollievo che danno all’angoscia e per il senso di solidarietà fra gli individui che il “bere insieme” da sempre ha significato. Non è da sottovalutare l’importanza della dimensione socio-culturale, biologica, genetica e psicologica che spinge costantemente l’individuo verso l’uso e il successivo abuso di questa sostanza. Tra le motivazioni psicologiche sono da considerare incentivi che facilitano l’alcolismo gli stati di tensione, le difficoltà nelle relazioni umane, i sentimenti di insicurezza, l’incapacità di affermazione personale e il bisogno di gratificazione. Il desiderio irrefrenabile che spinge il paziente con una dipendenza da alcol ad assumere tale sostanza, i cui effetti sono già stati sperimentati in passato, prende il nome di craving. Durante il seminario si cercherà di fornire un quadro delle differenti tipologie di craving nel paziente alcolista e delle manifestazioni psicopatologiche correlate, verranno illustrati i trattamenti più efficaci per prevenire e contrastare la diffusione di tale fenomeno.
Dr.ssa Rita Fiorentino
Il seminario si terrà venerdì 16-10-2015, ore 15.00-18.00, presso la sede dell’I.R.E.P., Via Piave, 7 Roma.
I Seminari Psy+, alla loro seconda edizione, si propongono come sostegno alla Formazione Continua degli Operatori della Salute Mentale.
In particolare sono rivolti a studenti di psicologia, studenti di scienze della formazione, psicologi, psicoterapeuti, medici, pediatri, operatori socio-sanitari, insegnanti e a tutti gli interessati all’argomento trattato.
I seminari sono infatti un'opportunità di confronto e di aggiornamento su tematiche relative al benessere psichico, fisico e sociale dell’individuo. Si possono quindi creare dialoghi tra i vari orientamenti teorici e fornire una finestra comunicativa con questi stessi.
L'obiettivo principale è quello di fornire un continuo aggiornamento sui quadri psicopatologici maggiormente frequenti nella pratica clinica e offrire uno spazio di riflessione attraverso l'interazione di varie esperienze teorico-cliniche.
Ogni ciclo seminariale proposto è completamente gratuito. Al termine dei seminari viene redatta una documentazione scientifica per approfondire i temi e fornire maggiori ed ulteriori riferimenti teorici in base ai più recenti contributi offerti dal panorama scientifico internazionale. Il materiale didattico scientifico verrà fornito ai soci che lo richiedono.
I nostri seminari sono stati pubblicizzati sul Sito dell’Ordine degli Psicologi dell’Abruzzo e dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, essendo stati riconosciuti come occasione preziosa per la formazione continua in psicologia e psicoterapia.
Nel 2015 è stata aperta una convenzione con l 'Istituto di Ricerche Europee in Psicoterapia Psicoanalitica di Roma, che ha offerto i suoi locali per lo svolgimento degli stessi.
Per informazioni è possibile visitare il nostro sito: www.psyplus.org, contattare direttamente la referente Area Formazione Psicologico-scientifica Psy+, dott.ssa Arianna Sirolli: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; oppure scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
I SEMINARI DI QUEST'ANNO
Il ciclo di seminari appena concluso ha trattato diversi argomenti, ognuno affrontato da un esperto del settore. In questo numero della newsletter riportiamo l'abstract del seminario tenuto dalla Dottoressa Patrizia Perrone, psicoterapeuta sistemico-relazionale ed esperta nel settore della mediazione genitoriale.
“La mediazione genitoriale: gestire diversamente il conflitto genitoriale; analisi delle fasi e delle tecniche della mediazione familiare attraverso un caso clinico.”
Abstract: La mediazione genitoriale si sostituisce al conflitto, quasi sempre attivo, nei casi di separazione e divorzio, permettendo ai due coniugi di trovare un canale alternativo per poter comunicare. Essa non si sostituisce alla terapia familiare, né tantomeno alla consulenza legale, segue un suo percorso specifico e peculiare che si propone come obiettivo la possibilità che i due genitori, attraverso la mediazione di un terzo, possano elaborare in prima persona un programma di separazione soddisfacente per loro e per i figli, in cui possano esercitare la comune responsabilità genitoriale. Puoi consultare la lista dei seminari Psy+ Onlus dell'ultimo ciclo cliccando qui. Per avere informazioni sulle nostre attività di formazione scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Be(a)st Houses racconta una storia che si muove tra San Basilio e Testaccio attraverso il filo conduttore di due personaggi che lavorano di giorno come operatori sociali in un centro d'accoglienza e di notte come buttafuori. L'arte nobile della boxe è applicata a fini educativi, in periferia come in centro. BE(A)ST HOUSESdi dm_51f55d3b75026
Da Gennaio 2016 Psy+ Onlus è partner scientifico della Cooperativa Apriti Sesamo nella gestione del progettoCasa dei Papà, finanziato e condotto dal Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute di Roma Capitale. La Casa dei Papà è un progetto innovativo di prevenzione secondaria e sostegno alla genitorialità che prevede azioni di concreto supporto alloggiativo congiunte ad azioni di supporto psico-sociale e mediazione familiare e consulenza legale. Psy+ Onlus è incaricata dei servizi di mediazione familiare, supporto alla genitorialità, sostegno psicologico e supervisione d'équipe. La novità essenziale introdotta in fase di progettazione, è la presenza di un comitato scientifico, coordianto da Psy+ Onlus, composto da psicologi afferenti al Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica dell’Università “La Sapienza”, membri del gruppo di lavoro “Violenza nelle Relazioni Intime” dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, sociologi e avvocati esperti del fenomeno. Il comitato scientifico avrà funzione consulenziale e di ricerca.
Quello del Decreto Sicurezza è un argomento di rovente attualità. Aspramente criticato da un largo fronte che va dalle opposizioni alle associazioni umanitarie, è stato giudicato incostituzionale dalle associazioni di studi giuridici, economicamente svantaggioso per il sistema Paese, inattuabile rispetto alla copertura economica prevista.
a cura di Halima Tanjaoui - (novembre 2014 / febbraio 2015)
Il percorso formativo del corso consiste nell'introduzione alla lingua araba ed intende fornire elementi grammaticali di base favorendo la lettura di testi vocalizzati. Verranno proposti testi semplici e dialoghi fruibili utili alla scoperta della lingua araba. Verrà inoltre fornita una panoramica storica circa la lingua e la cultura araba.
L’emigrazione implica una frattura, un distacco; significa abbandonare, andare via, lasciare un involucro protettivo, la Patria, e dirigersi altrove. L’altrove è un luogo lontano dai suoni, dagli odori, dalle sensazioni che costituiscono le prime tracce su cui si è stabilito un codice di funzionamento psichico. Significa trovarsi a metà strada tra due culture, «strappare le proprie radici dalla terra d’origine, cercando un modo di trapiantarsi nella nuova terra, con la necessità di non rinunciare a se stessi, alla propria identità» (Mazzetti, 1996). Un fenomeno di tale portata comporta l’attraversamento di determinati percorsi psichici e anche di possibili manifestazioni di disagio. I soggetti che arrivano da noi sono in genere persone che nel loro paese hanno lottato a lungo contro una dittatura, o contro una situazione politica che li privava di ogni libertà; che hanno visto scomparire compagni, familiari o hanno subito loro stessi ingiustizie e violenze per aver protestato. Quello che si va cercando è un posto dove si vedano i propri diritti rispettati, in cui la propria identità e autonomia vengano accolte senza pregiudizi. L'obiettivo del seminario sarà analizzare le conseguenze traumatiche che un percorso migratorio forzato produce su un soggetto e quali siano le strategie d’intervento possibili per favorirne l’integrazione sociale.
Finalmente, con il primo numero della Newsletter di Psy+ Onlus, possiamo iniziare ad informarvi con regolarità in merito alle attività sociali della nostra associazione. In questi primi cinque anni il gruppo di lavoro è cresciuto, in numero ed in capacità operativa, ed il patrimonio di competenza e motivazione di ogni socio sta trovando collocazione nei progetti a beneficio della comunità. Precari fra i precari, in quanto operatori del privato sociale no profit dobbiamo quotidianamente fare i conti con la difficoltà di consolidare un’équipe, le sue prassi, una sua cultura comune. Ci stiamo riuscendo, e nonostante i diversi approcci (o forse grazie a questa varietà) Psy+ Onlus si sta sempre più caratterizzando come spazio di co-costruzione, come laboratorio di sviluppo progettuale, come una struttura la cui solidarietà interna si traduce negli interventi solidali a favore del territorio. Coordinare, cooperare, coadiuvare. A vari livelli la capacità di collaborare di ognuno si esprime nel contribuire a quel di più che eccede la somma delle parti. Insieme, possiamo fare di più, e farlo meglio. Dai corsi di lingua e cultura italiana per i minori stranieri non accompagnati, alla formazione informale, dai seminari scientifici agli sportelli d’ascolto nelle scuole, dai servizi di consulenza, sostegno psicologico e psicoterapia allo sviluppo ed implementazione di progetti in materia di dipendenze patologiche, sostegno alla genitorialità, integrazione, de-istituzionalizzazione, contrasto al bullismo ed alla dispersione scolastica. Nelle pagine di questa newsletter, in questo e nei numeri che seguiranno, avremo cura di descrivere le attività associative ai nostri soci, ai nostri sostenitori ed a chiunque sia interessato a questi temi, nella speranza di riuscire a comunicarvi la passione con cui siamo impegnati nella diffusione di buone pratiche in psicologia, psicoterapia, solidarietà sociale e cooperazione. Grazie per il vostro sostegno !
Nell’esperienza del panico, uno degli elementi centrali è rappresentato dall’emergenza: Ade si serviva di Pan e di Pena per seminare il terrore tra gli uomini, inviandoli tra loro senza darne preavviso. L’emergenza, che si concretizza a partire da manifestazioni psicofisiologiche eclatanti, si configura anche come una perdita imprevista e terrorizzante della possibilità di contenere / controllare / proteggere il proprio corpo ed il proprio senso d’identità. La paura di morire si affianca qui, paradossalmente, alla necessità di “morire a se stessi” per intraprendere un processo di riappropriazione delle molteplici polarità del Sé, che possono essere riconosciute e reintegrate nella strutturazione di un’identità ego-sostenibile. Per avviare positivamente un processo terapeutico che può anche essere di media – lunga durata, è necessario, innanzitutto, saper accogliere il vissuto angoscioso della persona che abbiamo di fronte ed adottare delle strategie di contenimento della sintomatologia psicofisiologica di cui la crisi è portatrice.
I disturbi alimentari, sono sempre più identificabili come una metamorfosi del corpo per narrare il disagio. Aumenta sempre più la loro presenza ed incidenza nella società moderna ed occidentale, iniziano però ad esulare dalla Sindrome Culture Bound e divengono veri puzzle clinici che non posso prescindere dal funzionamento psichico individuale, dalla modalità di percepire ed identificare le emozioni, dal livello e dallapresenza di momenti alessitimici e dalla progettualità di un Super Io ipertrofico (Recalcati, 2001).
La modalità di funzionamento psichico e la capacità di mentalizzazione di soggetti affetti da DCA offrono uno sguardo clinico che apre la strada a diverse prospettive e modalità di approccio terapeutico. I DCA sono una patologia che necessariamente devono essere affrontati secondo un approccio multidisciplinare e bio-psico-sociale. È necessario coinvolgere la famiglia e guardare il disturbo all’interno dell’individuo e del suo specifico funzionamento psichico.
Nel seminario si propone la ricerca di un dialogo tra metodologie che abbia come fine ultimo il benessere dell’individuo.
I dati del presente contributo sono stati tratti da un lavoro di ricerca svolto in Italia e Olanda nel 2009 sull’effetto dell’esperienza all’estero per ragioni di studio come meccanismo in grado di modificare le rappresentazioni dell’Unione Europea tra gli studenti universitari. Abbiamo preso in considerazione per la comprensione di questo fenomeno sociale una serie di macro fattori relativi alla costruzione dell’identità, ai movimenti migratori e al dibattito sull’emergere di un’identità europea, oltre ad alcuni costrutti cognitivi ritenuti in grado di discriminare i partecipanti alla ricerca, come l’adattamento Socio-Culturale e l’Intolleranza all’ambiguità.
Questo cartone della Pixar è straordinario per tanti motivi. Personalmente ne prediligo uno su tutti: racconta (e non spiega, a questo ci pensano i noiosi psicologi!) come funziona la mente umana in un modo così semplice e bello che ci sembra quasi di toccare con mano tutti quegli elementi e strutture psichiche spesso studiate con grande difficoltà sui libri!
Nello stesso tempo vorrei iniziare questo post condividendo la sensazione di disagio e fastidio che ho provato nei primi 15 minuti circa del cartone. Il motivo di questo fastidio iniziale dipendeva da due fattori. Primo, ho temuto che la storia ci proponesse un modello di benessere psichico basato esclusivamente sull’idea dell’ottimismo, rappresentato da Gioia (devo dire, inizialmente un po’ antipatica!) che da subito si impone come protagonista, cercando di inibire tutte le altre emozioni, soprattutto l’apatica (e simpatica!) Tristezza. Lo slogan sembrava essere: “bisogna essere ottimisti, felici, fiduciosi e tutto procederà per il meglio!” Quest’idea non è di per sé negativa ma, psicologicamente, errata. La vita e le nostre esperienze sono troppo complesse per ritenere che il benessere risieda solo nel pensiero positivo. Il secondo aspetto che mi aveva infastidito è legato all’idea, sempre iniziale, che il nostro mondo interno fosse molto, molto simile al “mondo interno” di un computer. Il modello psicologico rappresentato si muoveva sulla base concettuale di un’organizzazione schematica, solo cognitiva, dove bastava dosare bene le emozioni e tutte le esperienze sarebbero state gestite al meglio. Veniva fuori una teoria di una mente neutra alla nascita (la famosa “tabula rasa”) che comincia ad accumulare ricordi, possibilmente positivi, con una meccanismo simile al funzionamento di una macchina elettronica, che immagazzina dati e li classifica per argomenti; insomma per un quarto d’ora ho temuto il peggio!
In questi tempi di grandi migrazioni, molto si parla di sbarchi, di numeri, di soldi spesi per l’accoglienza. Troppo poco si parla delle loro storie, del motivo che li ha spinti a venire fin qui e del dramma che si portano dentro una volta arrivati. Questo dramma rappresenta a sua volta l’unico strumento per ottenere il riconoscimento di protezione internazionale nel nostro paese. Più questo dramma è profondo, grave, tragico e più c’è la possibilità che la loro istanza venga accolta.
La mediazione genitoriale si sostituisce al conflitto, quasi sempre attivo, nei casi di separazione e divorzio, permettendo ai due coniugi di trovare un canale alternativo per poter comunicare. Essa non si sostituisce alla terapia familiare, né tantomeno alla consulenza legale, segue un suo percorso specifico e peculiare che si propone come obiettivo la possibilità che i due genitori, attraverso la mediazione di un terzo, possano elaborare in prima persona un programma di separazione soddisfacente per loro e per i figli, in cui possano esercitare la comune responsabilità genitoriale.
Quando una creazione della tecnologia compare a mutare le azioni e le relazioni degli individui, non si può prevedere il reale impatto che avrà sulla nostra vita. Con l’apparizione e diffusione di massa dei media per comunicare e scambiare informazioni sono mutati gli spazi ed i tempi delle relazioni ed interazioni. A venti anni di distanza dal boom dei telefonini ed a quindici anni dall’apparizione di internet possiamo valutare le nuove tecnologie in base a pregi e variazioni della vita quotidiana, ma anche a quelle forme di eccesso e perdita di senso che sono manifestate dall’ingresso delle patologie da nuove dipendenze all’interno delle categorie psichiatriche e cliniche. In questo cambiamento come si pone il nostro corpo, il fluire delle emozioni e pensieri, la nostra stabilità nel tempo che indichiamo con il termine di identità? Il seminario vuole essere un momento di riflessione in cui definire linee guida che contribuiscano alla promozione di un uso ed un non abuso dei media comunicativi.
Dr. Giuseppe Tolve - Dr. Daniele Manasse
Il seminario si terrà in data 13-11-2015, ore 15.00-18.00, presso la sede dell’I.R.E.P., Via Piave, 7 Roma.
Come si è discusso in un precedente articolo in questo blog,crescere un figlio lontano dal proprio paese di origine è una sfida che si aggiunge alla già ampia lista di difficoltà e rivoluzioni che si presentano al diventare madri o padri. In questo articolo parleremo di uno dei dilemmi più comuni per un genitore all’estero: lescelte educative.
Quello delle migrazioni internazionali è un fenomeno in continuo aumento e nel quale le donnericoprono un ruolo crescente. Diventa quindi di grande importanza capire il loro ruolo sia nelle cause che nelle conseguenze della migrazione, specialmente se si osserva più da vicino una delle tappe esistenziali più impegnative per la donna dal punto di vista fisico, psichico e culturale: la maternità.
Lo psicoanalista Cyrulnik Boris definisce la resilienza come "l’arte di navigare sui torrenti”, un navigare difficile e impegnativo ma non solitario perché in relazione con l’ambiente esterno.
In psicologia, la resilienza si configura come un processo di mutazione che permette di trasformare le ostilità in occasioni di rinnovamento e di strutturare strade alternative, evitando o annullando quelle diventate impraticabili e nemiche. La resilienza a situazioni avverse dipende dunque da una combinazione, cumulativa e interattiva, di fattori di rischio e fattori protettivi genetici, personali e ambientali.
La mindfulness è una particolare forma di consapevolezza, è un' attitudine umana universale presente in ognuno di noi. Occorre coltivare e riscoprire questa modalità di essere che ci consente di entrare in relazione con noi stessi, con il proprio corpo, con il proprio cuore, la propria mente, con gli altri e con la realtà che ci circonda in un modo nuovo, più presente più vivo, direttamente a contatto con i nostri bisogni. La mindfulness consente di interrompere i propri abituali automatismi di reazione, evitando di continuare a mettere in atto reazioni comportamentali inadeguate, e ripetitive, questo è importantissimo per recuperare il benessere psicologico, l’armonia, l’integrazione mente-corpo e intraprendere un cammino alla scoperta di noi stessi. Durante l’incontro ci sarà una presentazione del programma MBSR, programma di riduzione dello stress attraverso la consapevolezza, ideato e strutturato dal Dott. Jon Kabat Zinn, parleremo delle ricerche neuroscientifiche che avvalorano i risultati ottenuti da una costante pratica di Mindfulness, ne faremo esperienza.