Dopo più di un anno dallo scoppio della pandemia da Covid-19, ragazze e ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 25 anni portano i segni di un’esperienza che li ha lasciati confusi, impauriti e anche molto arrabbiati. Cosa significa essere adolescenti durante una pandemia mondiale? E quali sfide ha dovuto affrontare l'inconscio dei più giovani?
È della sera del 9 marzo la notizia dell’estensione dell’area protetta a tutto il territorio nazionale come misura di contenimento per la diffusione del Coronavirus COVID-19.
Per un popolo abituato al contatto fisico, ad una socialità che ci rende famosi nel mondo, doversi forzare alla distanza, cambiare il modo di salutare, lavorare e di vivere la quotidianità non è da sottovalutare. Ciononostante, è ormai ordinanza ministeriale “dover cambiare stile di vita”.
Sicuramente molti di voi si stanno trovando ad affrontare la spinosa questione del come spiegare ai bambini quello che sta accadendo. L’emergenza sanitaria del coronavirus è un fenomeno che ha drasticamente modificato lo stile di vita di tutti, determinando ripercussioni a livello sociale e psicologico.
L’impennata di suicidi, soprattutto dal periodo di quarantena, è stata talmente esponenziale da non potersi esimere dal parlarne. Proviamo a guardare il tema del suicidio da diverse angolazioni, considerando cosa è possibile fare per prevenirlo e il limite oltre cui non si ha potere per farlo.